Alla commemorazione di Silvio Cattalini, esule da Zara,
c’erano oltre 60 persone.
L’evento, organizzato dall’Università della Terza Età (UTE) di Udine, in
collaborazione col Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale
Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), si è svolto il giorno 8 febbraio 2018, alle
ore 17, in relazione al Giorno del Ricordo. Il titolo della manifestazione era: “Memorial Cattalini - Il
Comandante degli esuli e il dialogo tra le sponde dell'Adriatico”.
Elio Varutti, Maria Letizia Burtulo (al microfono), Bruna Zuccolin e Fulvio Cattalini. Fotografia di Fulvio Pregnolato
Ha aperto i lavori della serata Maria Letizia Burtulo,
presidente dell’UTE. “Cattalini, uno dei nostri insegnanti più impegnati, con i
suoi 45 anni di presidenza dell’ANVGD di Udine – ha detto la Burtulo – ha fatto
riemergere dalle nebbie della storia i tragici avvenimenti dell’esodo giuliano
dalmata e lo ha fatto con pacatezza e serenità, atto che fa sedimentare i fatti
storici”.
Con molta emozione, ha poi parlato Bruna Zuccolin, presidente
dell’ANVGD di Udine, subentrata allo stesso Cattalini. “Io ero la vice
presidente e me l’ha chiesto lui di prendere in mano l’Associazione quando era
ammalato – ha riferito la Zuccolin – e per me, ve lo assicuro, è stato un onere
ed anche un onore, che svolgo con piacere per ricordare gli istriani, i fiumani
e i dalmati”. Poi la Zuccolin ha svolto una relazione sul personaggio Silvio
Cattalini che espresse la grande intuizione di aprire il dialogo tra le due
sponde dell’Adriatico, tra gli esuli e i rimasti, tra italiani e croati sin
dagli anni Ottanta del secolo scorso.
Elio Varutti, vice presidente dell’ANVGD di Udine, ha
mostrato una serie di diapositive e ha presentato una biografia di Cattalini,
con le parti più intense del suo esodo da Zara e della cattiva accoglienza
ricevuta nella patria in cui tanto sperava.
Tra il pubblico, ha voluto dire la sua anche Anna Maria
Pittana, che visse a Pola. “Dobbiamo cercare di rafforzare le radici e parlare dell’esodo
soprattutto ai giovani – ha commentato la Pittana – in modo da spezzare la
cortina del silenzio”. La signora, dopo aver detto di volersi iscrivere all’ANVGD
di Udine, tra gli applausi dei presenti, ha letto un articolo, pubblicato anni
fa, sulla figura del Comandante degli esuli, Silvio Cattalini.
L'intervento passionale di Anna Maria Pittana
Hanno preso la parola anche due figli di Cattalini: Fulvio e
Daniela. Hanno ringraziato l’ANVGD di Udine e hanno annunciato che la
biblioteca del padre è stata donata alla Biblioteca Civica di Udine, dove verrà
istituito un fondo a suo nome. In chiusura sono intervenuti pure l’ingegner
Sergio Satti, decano dell’ANVGD, e Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria.
Verso il termine dell’iniziativa ha presenziato anche Franco
Iacop, presidente del Consiglio regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia, che ha voluto complimentarsi con l’ANVGD per le iniziative intraprese
per rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime
delle foibe, nonché dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e
dalmati nel secondo dopoguerra.
Fulvio Cattalini mentre parla del nonno Antonio che "non ha mai superato l'esodo, mentre il papà si è dato tanto da fare per parlare dei giuliani e dei dalmati"
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Servizio giornalistico e di networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti con E.V. Fotografie di Fulvio Pregnolato, che si ringrazia
sentitamente per la gentile collaborazione.
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Sitologia
- E. Varutti, La campana di Harzarich. Intervista sull'esodo istriano, 1943, on-line dal 28 ottobre
2014.
- E. Varutti, Parla Sara,nipote di Arnaldo Harzarich, che scoprì le foibe d’Istria, on-line dal 2
marzo 2015.
- Marina Corradi, Lettere. Foibe, il coraggio di chi denunciò i crimini e il bacio che salvò la memoria,
«L’Avvenire» del 10 febbraio
2018.
Maria Letizia Burtulo, Bruna Zuccolin e Franco Iacop
L'accorato intervento di Daniela Cattalini, in ricordo del suo babbo caro
Tra il pubblico era presente anche Sara Harzarich (a sinistra), nipote del maresciallo dei pompieri di Pola Arnaldo Harzarich che scoprì le foibe
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