Gorizia - Didi Pasquali, Fulvio Salimbeni, Maja Monzani, Maria Grazia Ziberna e Paolo Verdoliva. Archivio ANVGD Gorizia
Nella necessaria contestualizzazione storica sono stati
ricordati vari personaggi storici. Primo fra tutti è stato il 97enne Giuseppe
Comand, di Latisana – ultimo testimone oculare delle stragi delle foibe,
recentemente insignito dell’onorificenza di commendatore per iniziativa dello
stesso presidente Mattarella. Poi è toccato al sottotenente degli alpini Mario Maffi, di Cuneo, che ricevette l’ordine
di calarsi a Monrupino, a Basovizza e in altre foibe per accertare la presenza
di resti umani.
Gorizia, 12 febbraio 2018 - Maja Monzani, Maria Grazia Ziberna e Fulvio Salimbeni. Archivio ANVGD Gorizia
Un segno di ricordo è
andato pure al maresciallo dei Vigili del Fuoco di Pola, Arnaldo Harzarich, medaglia d’oro al valor civile,
che dall’ottobre 1943 al febbraio 1945 riesumò 250 salme, delle quali
204 furono identificate. Harzarich rilasciò ai servizi d’informazione
angloamericani una circostanziata deposizione, accompagnata da una ricca documentazione,
e subì ripetuti attentati. L’ultimo, secondo la testimonianza della nipote
Sara, allora ragazzina di 14 anni, esule a Pagnacco in provincia di Udine, lo
subì dopo il suo esodo a Merano, dove prestava servizio presso la locale
caserma dei Vigili del Fuoco.
La ricostruzione storica è stata intervallata dalla lettura
di alcuni brani dei testi, interpretati con grande sensibilità dall’attrice
Maja Monzani, vedova del generale di Artiglieria Alpina Antonio Monzani, tra la
commozione del pubblico presente.
In questa foto, in prima fila accanto al sindaco Ziberna, assiste alla conferenza assieme al proprio marito la signora Angela Rosita Gori, di Medea, insignita durante la cerimonia del 10 febbraio in memoria del padre Guerrino Gori. Al termine della conferenza la signora Gori ha riferito alla presidente ANVGD di Gorizia Maria Grazia Ziberna la sua testimonianza sulle circostanze della scomparsa del padre Guerrino, di 36 anni. Dopo l’8 settembre egli aveva prestato servizio come milite al presidio di blocco n.2 di Gorizia, presso il ponte di Piuma.
In questa foto, in prima fila accanto al sindaco Ziberna, assiste alla conferenza assieme al proprio marito la signora Angela Rosita Gori, di Medea, insignita durante la cerimonia del 10 febbraio in memoria del padre Guerrino Gori. Al termine della conferenza la signora Gori ha riferito alla presidente ANVGD di Gorizia Maria Grazia Ziberna la sua testimonianza sulle circostanze della scomparsa del padre Guerrino, di 36 anni. Dopo l’8 settembre egli aveva prestato servizio come milite al presidio di blocco n.2 di Gorizia, presso il ponte di Piuma.
Fu arrestato a
guerra finita dai titini il 6 maggio 1945, appena uscito dall’ufficio anagrafe
di Gorizia dove si era recato per registrare la nascita della secondogenita, la
piccola Angela. Uscito dal Comune fu fermato da un gruppo di partigiani, il giorno seguente venne segnalata la sua presenza ad Aidussina,
come prigioniero, e poi ad Idria.
La figlia maggiore Gabriella di 13 anni e la
mamma fresca di parto lo cercarono a
lungo, disperatamente , ma nessuna
notizia pervenne mai alla famiglia. La piccola
Angela Rosita rimase orfana, a pochi giorni dalla nascita. Il nome di
Guerrino Gori attualmente compare sul monumento dei deportati, nel Parco della
Rimembranza a Gorizia.
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Bibliografia e cenni nel web
- Gli scomparsi di
Gorizia nel maggio 1945, Associazione Congiunti dei Deportati in Jugoslavia, Gorizia, 1980.
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