Ha aperto la riunione Renata Capria D’Aronco, presidente del
Club UNESCO di Udine. La commemorazione del Giorno
del Ricordo è avvenuta il 9 febbraio 2018 nell’aula T3 di Palazzo Garzolini
di Toppo Wassermann, sede della Scuola Superiore dell’Università di Udine, in
Via Gemona 92.
Una parte del pubblico in sala
In presenza di oltre 25 persone Bruna Zuccolin, presidente dal 2017 del Comitato
Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia
(ANVGD), ha salutato il pubblico e ringraziato l’UNESCO per la collaborazione intrapresa
da anni ormai sul tema dell’esodo giuliano dalmata. Il professor Elio Varutti,
vice presidente dello stesso sodalizio, ha presentato una relazione sul tema
dell’accoglienza dei profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, col titolo: “Esuli
istriani dal Villaggio metallico a quelli giuliani di Udine, 1944-1962”.
Si sa che transitò per Udine, al Centro smistamento profughi
di Via Pradamano, un terzo dell’esodo giuliano dalmata, che ammonta ad una
cifra complessiva di 350 mila persone. Poi a Udine si fermarono oltre 6 mila di
loro e altri 60 mila nel resto della regione, concentrati più a Trieste. Dalle fatiscenti
baracche di Via S. Rocco, S. Gottardo o dall’avvilente Villaggio Metallico di
Via Monte Sei Busi gli istriani in fuga da Tito possono sistemarsi
adeguatamente dal 1952-1953 nelle case in muratura del Villaggio giuliano di
Via Casarsa, in quelle di S. Gottardo (1955), di Via Fruch (1955) e di S.
Osvaldo (1962).
L'intervento di Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine, in piedi a sinistra
Mentre lo scrittore e poeta Giuseppe Capoluongo leggeva alcune
sue toccanti composizioni dedicate alla suocera Maria Millia, esule da Rovigno, la signora Rosalba Meneghini, figlia di esuli, ha ricordato il dolore dei
nonni, Anna Sciolis e Domenico Millia, rinomato fabbro di Rovigno, assieme ad
altri profughi istriani quando furono ospitati nella cripta del Tempio Ossario di Udine, dato che
“El Campo jera pien”, verso il 1949.
La Meneghini si è soffermata soprattutto
sul “Silenzio degli esuli istriani”, che per vergogna o per non rievocare
dolori e tristezze, non hanno mai riferito ai figli quelle tragiche esperienze,
mentre oggi le nuove generazioni di discendenti vogliono conoscere e sapere
tutto degli avi d’Istria.
Renata Capria D'Aronco, Rosalba Meneghini e Giuseppe Capoluongo al Giorno del Ricordo con l'UNESCO
--
Servizio giornalistico e di networking a cura di Sebastiano
Pio Zucchiatti e Gabriele Anelli Monti. Fotografie di E. Varutti.
Nessun commento:
Posta un commento