Durante l'incontro ha preso la parola Donatella Prando, assessore al Personale del Comune di Tarcento, portando il saluto della Civica amministrazione.
Tarcento: da sinistra Bruna Zuccolin, Franco Fornasaro e Donatella Prando,
Assessore al Personale del Comune di Tarcento
Il volume, già presentato nell’ottobre del 2015 a Udine e in
altre località (Istria e Fiume incluse), nel 2016-2017 ha visto la traduzione in croato, per cui il testo ora è
bilingue: italiano e croato. Proprio queste due comunità linguistiche si
trovarono a dover spezzare i rapporti nel dopoguerra a metà del Novecento, con la
guerra fredda che si imponeva sullo scacchiere europeo. Fornasaro indaga e
spiega con adeguata documentazione anche questi fatti storici poco sviluppati,
poco conosciuti e ancor meno capiti.
Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, ha
presentato l’autore che fa parte, tra le altre, del Comitato Esecutivo della
stessa ANVGD. Al termine dell’incontro ci sono state alcune domande cui
Fornasaro ha risposto con precisione e passione. Ha partecipato all'incontro anche Bruno Bonetti, bibliotecario di Tarcento e segretario dell'ANVGD di Udine.
Una parte del pubblico in biblioteca con Bruno Bonetti, al centro
Un commento di Paolo
Medeossi del 2015
“Lo scopo è dunque di riprendere il filo dei rapporti dove
erano stati recisi – come ha scritto Paolo Medeossi sul «Messaggero Veneto» del 6 ottobre
2015 – riannodando legami mai interrotti del tutto, coltivando il seme del riavvicinamento,
senza più processi alle intenzioni. Un processo importante, che deve essere
incoraggiato come ha fatto Fornasaro in un libro di episodi e riflessioni, dove
nulla è taciuto o censurato. È interessante nel libro la continua trasmissione
di notizie e responsabilità tra il professore e il giovane laureato (i
protagonisti del romanzo documentario), cui spetta adesso il compito di andare
avanti e di attraversare la storia, senza negarla, senza farne motivo di odio e
scontro, ma senza nemmeno usi strumentali o di parte.
Spiegare cosa accadde in
questi territori, nell’ultimo secolo - ha aggiunto Medeossi - richiede una totale onestà intellettuale
capace di porsi davanti al coacervo di etnie contrapposte, la cui brama
principale era diventata a un certo punto la conquista di Trieste. Fare
chiarezza è un debito nei confronti di tutte le vittime di allora, a qualsiasi
mondo siano appartenute, schiacciate dai meccanismi di eventi che non potevano
fronteggiare o evitare. Nei dialoghi proposti dal libro emerge tutto questo,
per arrivare a una conclusione struggente, dove l’autore rievoca i sentimenti
di chi italiano divenne esule a fine guerra e di chi invece volle restare”.
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Servizio giornalistico, di ricerca e di networking a cura di
Sebastiano Pio Zucchiatti e E.V. Fotografie dell’Archivio ANVGD di Udine.
Franco Fornasaro e la copertina del suo libro
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